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Catene di trasmissione. Una scelta obbligata

In meccanica la trasmissione della potenza è importante. Spesso trasmettere con catena è una scelta obbligata.

Se la necessità è quella di:
- trasmettere potenze elevate pur con ingombri ridotti
- avere un rendimento quasi vicino al 100%
- avere una garanzia di lungo esercizio e affidabilità

allora la trasmissione con catena è l’unica alternativa. Purché sia ben progettata, dimensionata, assemblata, anche in funzione del tipo di applicazione, dell’ambiente in cui lavora, del livello di usura a cui è sottoposta, ecc.

Si evince che la scelta di una catena non è poi così banale. Si devono considerare fattori quali il tiro, la potenza, il numero di giri, il numero di denti degli ingranaggi ed il loro interasse, la possibilità che debba essere lubrificata o meno, o sottoposta a regolare manutenzione. 

Le domande più frequenti che si pone il progettista quando deve scegliere una catena:
- meglio una serie UNI-EUROPEA, progetta per privilegiare la vita ad usura, o una serie ASA, più adatta alla resistenza a fatica?
- che tolleranza costruttiva si deve considerare sulla sua lunghezza?
- qual’ è l’interasse consigliato tra gli ingranaggi?
- è meglio prevedere un interasse regolabile tra gli ingranaggi o un tenditore?
- che materiale è opportuno utilizzare in base alle temperature di esercizio, all’ambiente di lavoro e al tipo di umidità presente?
- per evitare possibili rotture, quando è consigliabile sostituire tutta la trasmissione? 

Le risposte a queste domande non sono poi così scontate e semplici e la qualità di una catena non è vincolato solo all’unico parametro definito dal carico di rottura o dal prodotto finito. Valgono altri fattori, quali la capacità del costruttore di offrire utili consigli, una solida esperienza specifica, assistenza pre e post vendita, supporto tecnico e capacità di suggerire soluzioni al progettista.

Non dimentichiamo che una catena è un organo meccanico. Non è trascurabile il fatto che nel 2004 la Normativa europea ISO 606 per le catene UNI è stata modificata, rendendo obbligatorio per i costruttori certificare il carico dinamico, ovvero fare sostenere ad ogni tipo di catena prodotta un carico pari al 20% del carico di rottura nominale per 3.000.000 di cicli senza che la stessa subisca rotture o snervamenti. Materia prima impiegata, forma delle piastre, trattamenti termici, interferenza dei perni e delle bussole con le piastre ed altri fattori, possono influire sul limite di fatica di una determinata catena.

Affidarsi a dei professionisti è un consiglio utile. FRANCIA CATENE fa questo lavoro da 75 anni. Un’esperienza consolidata e confermata dai nostri più storici clienti.

 


 
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